Guido Guidi
Guido Guidi (1901–1998) è stato un pittore italiano legato alla scena artistica livornese e al Gruppo Labronico. Esordisce nel 1924 con Il Cenacolo degli Illusi e tiene numerose mostre personali nel corso della sua carriera, tra cui nel 1927, 1938, 1941 e 1957, esponendo in diverse città italiane e partecipando anche a collettive all’estero.
Espone al Palazzo delle Esposizioni di Roma e prende parte a importanti rassegne del Gruppo Labronico.
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Artista dal linguaggio immediatamente riconoscibile, Guidi sviluppa una pittura profondamente umana, rivolta in particolare ai temi sociali e alla vita delle classi più umili: saltimbanchi, sfrattati, mendicanti, figure colte nei refettori o ai margini della società. Accanto a questi soggetti, realizza anche scene militari, immagini sacre, giochi di ragazzi, nature floreali e paesaggi.
Nel corso del tempo gli vengono dedicate diverse monografie; viene presentato più volte dal critico Giovanni March e sostenuto dal collezionista Ugo Ughi. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private italiane e la Cassa di Risparmi di Livorno gli dedica un’importante monografia.














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