Laura Ruberto

L’arte di Laura Ruberto è un continuo processo di trasformazione, un intreccio di materiali e tecniche che dà forma a una narrazione visiva sempre in evoluzione. Le sue opere nascono da una stratificazione attenta e sensibile, in cui si alternano vecchie stoffe domestiche, frammenti di tele ridipinte, metalli, fili, chiodi e materiali di recupero. Ogni elemento porta con sé un vissuto e una memoria, che vengono riattivati nel processo creativo per generare un dialogo profondo tra passato e presente.

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Ruberto costruisce le sue composizioni con una geometria che non rinuncia all’emozione. Le forme e i colori sono disposti con un rigore che non comprime, ma anzi potenzia l’espressività, creando un equilibrio vibrante tra ordine e libertà. L’artista cerca un’armonia che appare subito all’occhio, anche al di là delle letture critiche: le sue opere colpiscono per la qualità estetica, per l’equilibrio tra le forme e per la capacità di accostare texture diverse che catturano la luce in modo vario e affascinante. È un’arte che si fa quasi palpabile, invitando lo spettatore a un’esperienza sensoriale completa.

La scelta dei materiali non è mai casuale. L’artista lavora con ciò che è stato scartato, dimenticato, o consumato dal tempo, restituendogli valore e significato. Questa operazione non ha solo un valore estetico: in essa si cela una forte componente etica e politica. Le sue opere si caricano di consapevolezza e affrontano tematiche legate al genere, alla disuguaglianza, alla memoria collettiva. Ogni pezzo diventa così non solo testimonianza personale, ma anche manifesto silenzioso di una riflessione più ampia sul mondo.

La superficie pittorica, animata dalla tensione tra gesto e costruzione, tra materia e racconto, diventa uno spazio di esplorazione in cui si intrecciano storie individuali e universali. In ogni lavoro, il gesto pittorico è atto di indagine e riscoperta, di cura e di ascolto.

In definitiva, l’opera di Laura Ruberto si configura come un ponte tra tempo e materia, tra emozione e struttura, tra estetica e contenuto. È un universo in continua espansione, dove la memoria si rinnova e l’immaginazione apre varchi verso nuove possibilità. Le sue opere non si limitano a essere osservate: creano un dialogo, chiamano il pubblico a partecipare, a riflettere, a sentire.

Maria Teresa Majoli, luglio 2025