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Paul Kostabi

Paul Kostabi (Whittier, California, 1 ottobre 1962) è pittore, chitarrista e produttore discografico statunitense. Figlio di rifugiati estoni e fratello dell’artista Mark Kostabi, incarna lo spirito ribelle e creativo della scena newyorkese degli anni Ottanta.
Fondatore di gruppi come White Zombie e Psychotica, ha collaborato con Dee Dee Ramone, illustrato libri e creato copertine di dischi, intrecciando costantemente musica e arte visiva.

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La sua pittura riflette questa energia: diretta, istintiva, immediata nel linguaggio. Ama le immagini semplici e universali, capaci di comunicare senza filtri. I suoi ritratti e autoritratti, psicotici e ironici, trasmettono intensità e libertà espressiva, in un equilibrio tra gesto spontaneo e armonia compositiva.

Kostabi si colloca nella cultura post-Pop Art, reinterpretando lo stile dell’East Village e l’eredità di Basquiat con un tono personale e inconfondibile. I suoi colori, un tempo acidi e taglienti, si sono fatti oggi più morbidi e vibranti, ma restano sempre carichi di ritmo e di vita.
Dipinge su ogni tipo di supporto, con una pittura immediata e genuina, lontana da ogni perfezionismo, fedele all’idea di arte come esperienza vitale, condivisa e libera.

Emiliano Dalle Piagge (UODI)

Uodi, pseudonimo di Emiliano Dalle Piagge, è un artista che sfugge a ogni definizione tradizionale, fondendo l’energia della street art con la narrativa del fumetto e la libertà espressiva della tela. Nato dalla scuola del fumetto, il suo lavoro evolve verso un linguaggio autonomo, capace di oscillare tra ironia e inquietudine, leggerezza e violenza, narrazione e astrazione. Ogni sua creazione diventa un universo visivo autonomo, dove caos e controllo convivono in un equilibrio sorprendentemente armonico.

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Le opere di Uodi, spesso popolate da figure senza volto avvolte in armature punteggiate di spilli, invitano lo spettatore a confrontarsi con un mondo sospeso tra gioco e provocazione. In “Opus tra spilli, banane e skate”, ad esempio, la figura domina un terreno instabile di banane gialle, simbolo di fragilità e rischio, mentre il gesto iconico della mano suggerisce trasgressione e forza visiva. L’artista costruisce così piccoli enigmi, in cui ogni dettaglio – dal percorso instabile al gesto simbolico – diventa parte di un racconto più ampio, ironico e poetico allo stesso tempo.

Uodi raramente si mostra di persona, vivendo attraverso le sue opere e trasformando ogni esperienza estetica in un momento di scoperta e meraviglia. Le sue creazioni sono allo stesso tempo istintive e calcolate, capaci di coinvolgere lo spettatore in un dialogo silenzioso e profondo, dove realtà e finzione, comicità e pericolo, corpo e armatura si intrecciano in un immaginario unico. Con la sua capacità di fondere colore, forma e gesto, Uodi conferma il suo talento nel creare un mondo visivo originale, sorprendente e dissacrante, capace di rimanere impresso nella memoria di chi osserva.

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