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Valeria Luschi

La pittura di Valeria Luschi si distingue per la sua calda luminosità e per la limpidezza dello sguardo con cui interpreta la realtà. Nei suoi dipinti, figurativi e immediatamente accoglienti, l’artista racconta paesaggi, scorci urbani, momenti familiari e scene di vita quotidiana con una sensibilità che unisce tradizione e contemporaneità. La sua è una visione serena e partecipe, capace di restituire emozioni semplici e profonde, legate al ritmo naturale delle cose e alla luce che le attraversa.

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Ogni opera nasce da un’osservazione attenta e affettuosa del mondo circostante: un angolo della città, un giardino, una stanza domestica diventano pretesti per esplorare il rapporto tra colore, spazio e tempo. Luschi costruisce le sue composizioni con equilibrio e misura, affidandosi a una tavolozza chiara e armoniosa che trasmette leggerezza e quiete.

Nelle sue tele, il quotidiano si trasforma in una pausa poetica, in un invito a riscoprire la bellezza delle piccole cose. L’artista riesce a dare voce alla semplicità, mostrando come anche i gesti più ordinari possano contenere un senso di pace e di gratitudine. Il risultato è una pittura che parla di vita vissuta con autenticità, capace di riconciliare chi guarda con il proprio presente.

Con il suo linguaggio figurativo, caldo e luminoso, Valeria Luschi ci conduce in uno spazio di armonia e contemplazione, dove la pittura diventa esperienza interiore e dialogo silenzioso con la realtà.

Taichi Ichikawa

Nel silenzio di uno studio illuminato dalle sfumature dorato-rosate del tramonto, nascono acquarelli dalla delicatezza senza tempo. La pennellata, leggera come un sussurro, si posa sulla carta di riso pregna di promesse, trasformandola in uno specchio dell’anima femminile.

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Gli occhi languidi, profondi come pozzi d’ambra, incrociano lo sguardo dello spettatore senza timore, invitandolo a esplorare il labirinto delle emozioni umane. Donne sfrontate, che sfidano il mondo con il loro sguardo deciso, e altre perdute, con lo sguardo smarrito nel vuoto di un’incertezza interiore. Talora danzano leggere come foglie portate dal vento, i loro corpi si piegano sinuosi sotto la pioggia che scende come lacrime del cielo. Accanto a loro, il gatto si arrotola con noncuranza, complice dei loro segreti e delle loro passioni. I capelli scuri cadono come seta intorno ai volti dai lineamenti perfetti, mentre l’incarnato di porcellana conferisce loro un’aura di eterea bellezza.

In ogni pennellata si cela la maestria di un’artista che ha saputo catturare l’essenza stessa della femminilità, trasformando la morbida carta in un viaggio attraverso la bellezza e il mistero dell’universo femminile.

Alessandro Grazi

Alessandro Grazi, artista senese, vive e lavora a Siena dove ha fondato la sua Art Lab Gallery in Pian dei Mori. La sua carriera inizia come grafico pubblicitario, mestiere che gli ha dato una solida base tecnica e una sensibilità particolare per il segno e la composizione. Da oltre trent’anni però Grazi ha scelto di dedicarsi completamente all’arte, costruendo un linguaggio personale che si muove con libertà tra pittura, grafica e scultura.

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Il suo percorso si definisce nella “Grafica Cubica”, termine da lui stesso coniato e diventato emblema di una ricerca artistica originale e coerente. Si tratta di una pratica che combina elementi grafici e pittorici, parole e immagini, segni e colori, in una trama compositiva che sembra rispondere a un ritmo interiore preciso. Le opere si caratterizzano per il dinamismo del gesto, per l’energia del tratto deciso e per una forte componente ironica e critica.

Grazi utilizza lo spazio dell’opera come se fosse una pagina bianca da riempire: linee, tratti, figure, segni grafici si alternano a tagli pittorici, a scritte o a brevi frasi, dando vita a composizioni in cui la dimensione visiva si intreccia con quella poetica. Questa modalità di lavoro richiama sia lo Spazialismo, con il suo interesse per lo spazio e il taglio, sia il Futurismo, con la sua esaltazione del dinamismo e del movimento. A queste influenze si aggiungono i riferimenti alla poesia visiva e alla mail art, che negli anni Sessanta e Settanta hanno ampliato il confine dell’opera d’arte verso territori nuovi e interdisciplinari.

La “Grafica Cubica” diventa così il contenitore di un universo complesso, dove segno e parola si mescolano in un flusso continuo. In alcune opere domina il colore, con cromie vivide e vibranti; in altre prevale la tensione del bianco e nero, che sottolinea la potenza espressiva del disegno. Sempre però si avverte la presenza di una forte componente narrativa e simbolica, che apre a riflessioni sul presente, sui sentimenti e sulle contraddizioni dell’uomo contemporaneo.

Il lavoro di Grazi è dunque allo stesso tempo rigoroso e libero, attento al gesto ma capace di mantenere leggerezza e ironia. È una ricerca che non si esaurisce in una formula ma che si rinnova costantemente, spaziando dalla bidimensionalità della pittura alla tridimensionalità della scultura. In ogni caso, rimane fedele all’idea di fondo: un’arte che si costruisce nell’equilibrio tra composizione e vitalità, tra il mestiere del grafico e la sensibilità del poeta visivo.

Oggi, con più di trent’anni di attività, Alessandro Grazi è una voce riconoscibile e stimata sia in Italia che all’estero, capace di unire il rigore professionale della sua formazione a una visione artistica ricca di invenzione, di ironia e di libertà creativa.

Stefania Hepeisen

Stefania Hepeisen, nata a Milano, laureata in Medicina e Chirurgia, ha esercitato la professione medica per molti anni. Dal 1990 si dedica alla pittura, iniziando con l’acquarello, poi passando all’acrilico e appassionandosi anche al trompe l’oeil. Successivamente, si perfezione nella pittura ad olio, che diventa la sua tecnica preferita, e specializzandosi nello stile iperrealistico. Oggi lavora tra Milano e Forte dei Marmi.

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La pittura di Stefania Hepeisen è un vero e proprio tributo alla bellezza delicata e alla preziosità dei fiori. I suoi quadri, pur rientrando nella tradizione della natura morta, vanno ben oltre il concetto di una composizione statica: ogni fiore dipinto sembra avere una storia, una sua vita interiore che si svela attraverso le morbide pieghe dei petali, catturate con una sensibilità straordinaria.

La tecnica iperrealista di questa pittrice riesce a esaltare la luce che danza delicatamente tra i fiori, sottolineando la consistenza setosa dei petali, che sembrano quasi sfiorare lo spettatore con la loro grazia. C’è un’attenzione particolare per i dettagli: la trasparenza dell’acqua nel vaso, la sottile ombra che si proietta sui petali, ogni elemento viene reso con un’eleganza impeccabile. Tuttavia, ciò che rende questa pittura davvero speciale è il calore che emana, una qualità che va oltre la precisione tecnica.

Ogni fiore che l’artista dipinge sembra emanare una poesia silenziosa e intima, che invita l’osservatore a soffermarsi e riflettere sulla fragilità della bellezza naturale, e su quel momento di perfezione che portiamo nelle nostre case quando scegliamo un fiore. È come se la pittura stessa volesse dirci che quel piccolo dono della natura merita di essere celebrato, ammirato e custodito con cura, un pezzo di mondo naturale che riceve il posto d’onore nei nostri spazi.

Le sue opere si distinguono per una dolcezza innata, che accarezza lo sguardo e riscalda l’anima. Le composizioni sono eleganti e raffinate, ogni fiore sembra posato con intenzione e affetto. È una pittura che non solo riproduce la realtà, ma le dona una nuova vita, una dimensione poetica dove la morbidezza e il calore prevalgono. In ogni fiore, possiamo leggere un omaggio alla natura stessa, una riflessione sull’importanza di preservare e onorare quella bellezza che spesso diamo per scontata.

In queste tele, si avverte una malinconia sottile, ma non cupa: piuttosto, una consapevolezza della fugacità della vita, e del valore di quegli istanti in cui la natura si manifesta in tutta la sua grazia effimera. Da ogni fiore, nasce una poesia calda, una storia raccontata con pennellate dolci e riflessive, che parla all’animo con un linguaggio universale di bellezza e armonia.

Maria Teresa Majoli

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