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Stefano Urzi

Al centro dell’arte di Stefano Urzi è il mare.

Sulla riva, con la brezza salina che gli accarezza il viso, guarda il suo amato mare, la sua natura mutevole e imprevedibile, immenso spettacolo che si estende all’infinito e che non pone limiti ai sogni e alla libertà. C’è qualcosa di costante ed eterno nel mare: la sua capacità di incantare la vista e di ammaliare i sensi.

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E sulle tele è il mare stesso che ci parla, per mezzo del suo grande interprete. Come in un’istantanea, ecco lo sfavillio dei bagliori tra le onde, la morbida spuma bianca, la luce nitida sulle acque calme, il blu dei cieli, il rumore frusciante della risacca, o sordo e cupo del vento, le onde appena increspate, gli spruzzi, l’odore di salmastro, la brezza leggera che carezza la faccia, la raffica violenta che la sferza, lasciandola umida di sale, il riverbero che acceca di luce, gli scogli appuntiti sotto i nostri passi…

Le sue tele sembrano vivere, capaci di trasportare chi le osserva in un luogo lontano, in una storia senza tempo, in cui possiamo viaggiare per ore e perderci nelle sue profondità. È un viaggio fisico e spirituale che ci porta a ritrovare noi stessi e le nostre emozioni, in una meraviglia continua che rappresenta una fonte inesauribile di ispirazione e riflessione. Possiamo sentire la potenza della natura, la sua forza e la sua bellezza, e ascoltare la voce del vento, il silenzio.

Raimondo Colantonio

Raimondo Colantonio

Il lungo cammino bianco – Il mare dentro

La pittura di Raimondo Colantonio unisce memoria, esperienza personale e profondità poetica. Nel ciclo Il lungo cammino bianco, l’artista rende omaggio agli uomini che affrontarono l’inverno russo del 1943. Figure evanescenti si sostengono a vicenda nella desolata distesa ghiacciata: ombre che si confondono tra cielo e terra, perdute nel bagliore della foschia. Con una pittura scarna e sintetica, ma dai magistrali toni, Colantonio restituisce la forza silenziosa della speranza e del coraggio umano.

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Accanto a questo nucleo, il progetto Il mare dentro raccoglie decenni di lavoro dedicati al mare, tema che accompagna l’artista fin dall’infanzia. Nato a Torre del Greco, Colantonio ha conosciuto il mare da bambino, seguendo il padre a bordo delle navi e imparando a leggere le correnti e i venti. L’esperienza si è approfondita durante il servizio militare in Marina, che lo ha portato a vivere il Mediterraneo nei suoi aspetti più drammatici e intensi. Da questa relazione profonda nasce un corpus di opere in cui il mare è insieme ricordo, passione e destino.

Nei dipinti “da riva” l’artista racconta i colori e le variazioni della luce: l’alba che rischiara la superficie calma, il temporale che incombe e increspa le onde, il tramonto che avvolge tutto in toni caldi e rassicuranti. Nei dipinti “da dentro”, invece, Colantonio ci conduce tra spruzzi e foschie, nel cuore vivo dell’acqua. Qui la pittura diventa esperienza fisica, immersione totale: si percepisce il respiro delle onde, la potenza dell’abbraccio marino, il mistero che affiora da un orizzonte in continuo movimento.

Ogni tela diventa così una finestra aperta sul legame indissolubile tra uomo e mare, tra memoria e visione. Con passione e rigore, Colantonio ci invita a guardare oltre la superficie, a riconoscere nella natura un riflesso profondo delle nostre emozioni e del nostro destino.

Maria Teresa Majoli, agosto 2023

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