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Paola Caporilli

Paola Caporilli è nata a Roma nel 1957 ed ha conseguito il diploma in Ragioneria. Ha trascorso dieci anni della sua carriera nel settore della moda, durante i quali ha aperto un atelier e organizzato sfilate, compresa una presso Palazzo Barberini a Roma nel 1990. Sebbene sia una pittrice autodidatta, ha ampliato la sua formazione partecipando a corsi innovativi di disegno e pittura basati sul metodo di Betty Edwards, noto come “Disegnare con la parte destra del cervello”. Attualmente, continua la sua ricerca artistica partecipando a stage e laboratori di pittura.

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Paola ha partecipato e continua a partecipare a mostre e esposizioni collettive sia a livello nazionale che internazionale.

Il suo lavoro artistico è molto vario e spazia dallo studio dettagliato del ritratto alla rappresentazione stilizzata di soggetti con linee essenziali e struttura di base. Nel suo lavoro astratto, concentra la sua ricerca sulla forma e sul colore, applicando le tecniche apprese durante gli anni di esperienze in laboratorio.

La sua pittura è caratterizzata da colori fantastici, forti e decisi, che emergono sulla tela attraverso ampi e incisivi segni, conferendo alle opere un senso di energia vitale. I colori guizzano in larghe fasce corpose che sembrano costantemente in movimento, creando un effetto tridimensionale e conferendo alle sue opere un’aura di forza e vitalità.

In alcune opere i colori vivaci e i segni ravvicinati e sovrapposti evocano la texture degli alberi, creando un gioco tridimensionale di luci e ombre, in altre l’immagine di edifici. Le città emergono con le loro peculiarità e anime distinte, come evidenziato nelle opere come “Kasbah” e “Matera,” che narrano storie uniche. Alcune opere di questa serie, come “Borgo,” sembrano essere senza storia, rappresentando una sorta di eterno presente.

Il cerchio è un elemento che appare spesso, accennato nelle grandi onde di colore delle opere più intensamente emozionali, intuizioni o percezioni, o in segni più chiaramente formati. Nella serie “Eco” si espandono in opere come “La Balena Rossa (Eco 3),” dando vita a forme distinte. La serie “Eco” sembra giocare con l’idea di eco e riflessi, con cerchi che rappresentano una sorta di ciclo o connessione tra elementi.

La pittura di Paola Caporilli è sempre intensa, caratterizzata da una mano inconfondibile, che si esprime in maniera estremamente spontanea, rapida, vitale ed energica. Non vi sono costruzioni artificiali o elaborazioni complesse; al contrario, le sue opere giungono allo spettatore in maniera diretta e coinvolgente.

Ciro D’Alessio

Ciro D’Alessio è un artista la cui pittura trasmette una luce e un’energia straordinarie, capace di catturare l’osservatore e trasportarlo in un mondo visivo vibrante e sensibile. Nato a Napoli nel 1977, dopo una formazione umanistica e filosofica, D’Alessio ha scelto la pittura come sua strada, inizialmente come autodidatta, per poi perfezionarsi sotto la guida di maestri rinomati della scena pittorica napoletana. La sua arte è un viaggio continuo, con mostre e collettive che lo hanno portato a esporre in tutto il mondo.

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Le opere di D’Alessio sono caratterizzate da massicce macchie di colore, le quali non sono semplicemente pennellate, ma veri e propri blocchi vibranti di energia che l’occhio deve ricomporre. Le sue tele, cariche di toni caldi mediterranei – rossi, azzurri e, soprattutto, il giallo di Napoli, che conferisce un’impronta unica e riconoscibile alle sue opere – evocano paesaggi che si rivelano lentamente nelle pieghe di grandi masse di colore applicate a spatola, con tratti larghi, profondi e corposi. Il termine “larghi” qui può essere inteso come “ampia gestualità”, che riflette la volontà dell’artista di esprimere un flusso emotivo liberatorio.

Queste opere non sono mai statiche; sono un invito a scoprire e a entrare in sintonia con la vitalità, la freschezza e la gioia di vivere che D’Alessio infonde in ogni pennellata. La sua arte ha una qualità immediata e diretta che rispecchia la sua sensibilità, creando un legame empatico con l’osservatore. L’energia dei colori e la libertà della gestualità della spatola sono in grado di restituire l’anima vivace e calorosa della Napoli che D’Alessio ama, una Napoli che si riflette nella sua pittura come una sensazione di calda umanità.

Il suo rapporto con la natura, da sempre un elemento centrale nella sua vita, è il cuore pulsante del suo lavoro. D’Alessio descrive la natura come una forma di libertà, come un’ispirazione costante che gli ha permesso di trasformare le vibrazioni del mondo naturale in colori. Per lui, ogni pennellata è un atto di libertà, un gesto che conserva una connessione intima e sensibile con il soggetto rappresentato. Non è la forma che interessa a D’Alessio, ma la sensazione che essa evoca, una sensazione che diventa il motore della sua arte.

In un’intervista, ha dichiarato: “La natura è sempre stata per me un elemento essenziale di vita. L’ho contemplata, ho provato a comprenderla, a interpretarla. Per me ‘natura’ significa libertà. Sono cresciuto ascoltando i suoi suoni fino a sentire l’esigenza di trasformare quelle vibrazioni in colori. Quando dipingo sento una sorta di connessione con ciò che sto rappresentando. Mi sento come la mia spatola: libero. Libero dalle forme, mai dalle sensazioni.”

Con il suo stile inconfondibile, Ciro D’Alessio continua a stupire e a emozionare, restituendo al pubblico un’arte che non solo si guarda, ma si sente. Una pittura che invita all’introspezione, alla contemplazione, ma soprattutto alla connessione profonda con il mondo e le emozioni che esso suscita.

Maria Teresa Majoli, marzo 2025

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