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Luigi Massa

Luigi Massa è un grafico illustratore di Napoli. Lavora come graphic e web designer.

Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti, che lo ha visto affrontare tutte le tecniche pittoriche, quindi la serigrafia, calcografia, incisione etc., ha proseguito la sua formazione al Guru Lab in progettazione Grafica.

Ha dato poi una svolta alla sua ricerca avvicinandosi alla street art e iniziando a esporre e partecipare a eventi e mostre.

scopri le opere disponibili in galleria

In galleria abbiamo le sue opere digitali, stampate su cartoncino, nelle due serie “Supereroi” e “Mostriciattoli”.

Le figure dei supereroi appaiono in colori totalmente rivisitati e personalizzati, ripetute nella stessa dimensione e in posizioni differenti in un pattern serrato. I mostriciattoli offrono una frizzante serie di tributi ai grandi dell’arte o recano ironici messaggi.  In queste creazioni, in cui il segno sostituisce la pennellata, Massa fonde abilmente la tecnologia digitale con la tradizione artistica, creando un connubio accattivante di forme e colori.

 

Abbiamo poi la serie “Jazz Session”

In questa serie, che ritrae i musicisti jazz, ogni tratto a pennarello nero è un’armonia fissata, un giro di note inciso sul cartoncino. Ma è nelle macchie di colore, improvvisazioni vibranti, che la vera essenza del jazz si manifesta.

Immaginiamo il disegno come una jam session. Il musicista-artista inizia con la traccia nera, un tema delineato come il ritmo di base di un brano jazz. Ma poi, come il sax che s’innalza sopra il ritmo, i colori si uniscono alla danza.

Il rosso ardente evoca il calore di un sax che brilla nel buio di un club notturno, mentre il blu profondo culla il basso, solido come una base ritmica, il verde sprizza improvvisazione come un assolo di tromba.

Queste macchie di colore sono le improvvisazioni, le risposte al tema principale. Si sovrappongono, si intrecciano, creando armonie e contrasti che si riflettono nel caos controllato di una jam session. Come il solista trascende le note scritte, così il pittore jazz esplora nuove melodie e armonie e mentre ritrae i musicisti, non solo cattura la loro figura, ma evoca l’anima del jazz stesso: l’improvvisazione, l’energia, la libertà di espressione che si dipana come una sinfonia di colori sfumati.

Riccardo Chirici

Riccardo Chirici ha iniziato a dipingere da autodidatta e nel ’75 si è iscritto alla scuola Trossi-Uberti diretta da Voltolino Fontani e poi Marc Sardelli. Ha frequentato i corsi di incisione col pittore livornese Walter Cecchi.

Dopo qualche anno  di studi presso la facoltà di scienze biologiche di Pisa, ha deciso di dedicarsi completamente alla pittura e nel 1991 si è diplomato presso l’ Accademia di belle arti di Firenze col prof. Gianfranco Notargiacomo.

In quarant’anni di ininterrotto lavoro ha esposto in molte mostre collettive e personali in Italia e all’estero.

La pittura, così bella, di Riccardo Chirici evoca le magie della natura in tutte le sue forme. Il paesaggio naturale e il paesaggio antropico offrono scenari che un occhio sapiente sa trasformare in lirica pittura. Le vibrazioni dell’acqua,  i ruscelli incantati, i verdi profondi che accolgono oscurità segrete, i fiori dai colori accesi che invadono campagne assolate, divengono poesia nelle atmosfere soffuse e soffici di una pittura morbida e pastosa.

scopri le opere di Riccardo Chirici disponibili in galleria

Le opere di Riccardo Chirici sono pervase da una sottile simbiosi tra profumi, colori e suoni, che si fondono insieme in una vellutata unità. Le sensazioni evocate dalle opere si corrispondono tra loro, creando un mondo in cui i colori si trasformano in suoni e in profumi. Questa interconnessione segreta, queste corrispondenze sottili, sono la chiave di volta che rende le opere del pittore così evocative e suggestive. Un invito a esplorare questi territori segreti dell’anima umana, dove i confini tra le varie sensazioni si dissolvono e si fondono in una sorta di unità mistica.

L’influenza macchiaiola lo rende libero nel dipingere con freschezza verista una realtà rappresentata da macchie di colore e dal chiaroscuro. Colta en plein air da tocchi veloci, la sua pittura esalta la mutabilità della luce che scandisce forme e colori. Sebbene rappresenti il vero, non si sofferma sui particolari e non si preoccupa di rappresentare i dettagli. Al contrario, la sua pittura è verista nella misura in cui cattura lo spirito della realtà, focalizzandosi sulla magia delle luci e delle ombre. L’artista non cerca di riprodurla, ma piuttosto di catturarne l’essenza, trasmettendo un senso di incanto e suggestione. Le opere invitano lo spettatore a immergersi in un mondo di sensazioni e di emozioni, dove i dettagli lasciano il posto alla magia dell’atmosfera. La sua pittura, in questo senso, è una sorta di invito a guardare il mondo con occhi diversi, a scoprire la bellezza nascosta tra le pieghe dell’ordinario, a cogliere la poesia dell’esistenza in ogni suo momento.

Maria Teresa Majoli

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