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Romeo Celardi

Romeo Celardi nasce a Roma il 5 ottobre 1967. La naturale predisposizione per il disegno e l’interesse per l’arte grafica e fotografica lo portano fin da giovane a intraprendere un percorso di studi orientato alla grafica pubblicitaria, attraverso il quale entra in contatto con tecniche di stampa come la serigrafia e la tipografia.

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Queste esperienze lo avvicinano progressivamente, anche sul piano teorico, allo studio delle antiche tecniche calcografiche, che diventeranno il fulcro della sua ricerca artistica.

Dopo un periodo di allontanamento dal mondo creativo dovuto a esperienze lavorative in altri settori, nel 2002 riprende il cammino artistico inizialmente sospeso. La passione per l’incisione si rafforza grazie a una costante frequentazione di mostre e contesti espositivi, che riaccendono il desiderio di approfondire la pratica calcografica in modo strutturato.

Nel 2006 incontra l’artista incisore e docente di Accademia Fatih Mika, con il quale intraprende un importante percorso di formazione tecnica e concettuale nell’ambito dell’incisione. Da quel momento la calcografia diventa per Celardi uno spazio di ricerca rigorosa, fatta di segni, matrici e stratificazioni, dove tradizione e sensibilità contemporanea dialogano costantemente.

Ha partecipato a numerose mostre collettive a Roma e nel Lazio. Dal 2021 insegna disegno e tecniche incisorie presso il suo studio romano, trasmettendo il valore del segno inciso come pratica lenta, consapevole e profondamente espressiva.

Sonia Laura Parodi

Sonia Laura Parodi vive e lavora a Livorno. Artista poliedrica, dipinge, assembla, incide e sperimenta con naturalezza, seguendo un percorso profondamente istintivo e personale. La sua formazione passa anche dalla Scuola Trossi Uberti, luogo di confronto e crescita, ma le sue radici affondano a Milano, città in cui ha maturato un forte desiderio di libertà espressiva e di fuga da strutture troppo rigide.

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La sua ricerca artistica nasce dall’esigenza di dare forma alle emozioni non contenute, all’istinto e a una dimensione interiore che si manifesta attraverso immagini essenziali e intense. I soggetti, animali o figure umane, diventano presenze cariche di significato: gatti, corvi e corpi silenziosi abitano le sue opere con atteggiamenti raccolti, sospesi, quasi meditativi.

In ogni lavoro emerge una tensione spirituale sottile ma costante. Sonia Laura Parodi riesce a infondere nelle pose e negli sguardi una qualità elevata ed elegante, trasformando il gesto artistico in un atto di ascolto e di connessione profonda con ciò che è invisibile ma percepibile.

Rosanna Costa

Rosanna Costa, nata a Pontedera, è figlia d’arte: la sua prima formazione avviene in famiglia, per poi proseguire con corsi presso l’Accademia Trossi Uberti di Livorno. La sua pittura figurativa e realista è caratterizzata da un calore immediato, fatto di sfumature morbide e una cura minuziosa dei dettagli che non scivola mai nel freddo fotografico.

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I suoi mari sono carezzevoli e teneri, capaci di restituire atmosfere luminose e intime. Paesaggi, nature morte e piccoli animali — come i suoi celeberrimi gattini — diventano occasioni poetiche, immagini che invitano lo spettatore a partecipare all’emozione del momento, a sentire sulla pelle ciò che l’artista ha visto e vissuto.

Accanto alla pittura, Rosanna Costa si dedica con successo anche all’incisione, approfondendo un linguaggio espressivo raffinato e sempre riconoscibile.

Fulvio Gigli

Fulvio Gigli (Livorno, 1945 – 1998) è stato un artista capace di muoversi con naturalezza tra pittura e grafica, lasciando un segno significativo nel panorama labronico del secondo Novecento. Formatosi all’Istituto d’Arte di Lucca e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Gigli sviluppa un linguaggio personale che unisce rigore tecnico, sensibilità grafica e una forte propensione alla ricerca formale.

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Dal 1971 insegna a Lucca, ruolo che gli permette di trasmettere il suo sapere e di influenzare generazioni di giovani artisti. La sua produzione oscilla tra due poli: da una parte la pittura astratta, che nelle tele si espande in campiture dinamiche, gesti controllati e strutture cromatiche libere; dall’altra la grafica, dove il disegno si fa preciso, elegante, quasi musicale, e trova forma in opere come litografie, incisioni e studi dalla qualità impeccabile.

Sebbene appartenente alla tradizione labronica, Gigli la interpreta da una prospettiva autonoma, trasformando il linguaggio pittorico locale in un territorio di sperimentazione astratta, moderna e personale. La sua carriera, intensa e ricca di soddisfazioni, viene bruscamente interrotta nel 1998, nel pieno del suo successo artistico. La sua opera, tuttavia, continua a essere apprezzata per la forza, la sensibilità e la finezza tecnica che l’hanno sempre contraddistinta.

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