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Rosella Bessi

Rossella Bessi nasce a Livorno l’11 marzo 1984. Laureata in Scienze Pedagogiche e specializzata in Coordinamento Pedagogico, porta nel suo lavoro di educatrice una profonda attenzione al valore della creatività, intesa come strumento essenziale di crescita, sia per il bambino che per l’adulto.

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Autodidatta, sin da piccola manifesta un forte talento artistico, ma è nel 2008 che decide di dedicarsi con continuità alla pittura, sperimentando con passione tecniche, materiali ed espressività. Per Rossella l’arte è un gesto che lei definisce “neuroecologico”: un modo per trasformare emozioni e vissuti—anche quelli più complessi—e restituirli su tela o su supporti digitali in una forma nuova, vitale e liberatoria.

Il suo linguaggio visivo combina elementi che richiamano il graffitismo urbano con una solida capacità tecnica. Campiture di colore piatto e incisivo, linee nette e forme essenziali generano immagini sospese tra il surreale e il simbolico, dove l’accostamento di elementi incoerenti diventa una metafora della complessità della realtà.

Dopo aver vissuto tre anni in Australia e aver viaggiato a lungo nel Sud-Est Asiatico, la sua ricerca si arricchisce di nuove suggestioni culturali e visive. Esperienze che, pur rallentando temporaneamente la produzione, hanno ampliato la densità simbolica del suo immaginario, lasciando tracce profonde nella sua evoluzione stilistica.

In galleria è presente una collezione dedicata alle sue opere digitali, nate da un gesto istintivo e da una visione interiore. Non sono immagini progettate a tavolino: emergono durante momenti di vita quotidiana, passeggiate, sospensioni di silenzio. Rossella le fissa sul tablet come fossero appunti emotivi, trasformandoli in composizioni intense e immediate.

Nel digitale trova un mezzo libero e spontaneo: forme essenziali, tratti decisi, colori vibranti. Ogni opera diventa un piccolo viaggio psicologico, un pensiero che prende forma, un’emozione che si scioglie attraverso il disegno. La sua ricerca non mira alla perfezione tecnica, ma all’autenticità del segno, alla verità di un gesto che nasce da dentro.

Valeria Cipolli, in arte Velimna

Valeria Cipolli, in arte Velimna è un’artista toscana, “Etrusca della Costa”, come ama definirsi.

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Nata a Livorno nel 1984, ha scelto il nome d’arte “Velimna” in omaggio alle sue radici etrusche. Disegna e dipinge da sempre: dai ritratti a carboncino è passata a colori puri e vivaci, spesso dominati dall’azzurro.

Le sue opere surreali raccontano il femminino attraverso le “Fanusie”, donne bianche immerse in mondi onirici, accompagnate dai “Truscoli”, piccoli esseri dal fascino orientale. L’attenzione è rivolta agli sguardi e alla loro capacità di comunicare emozioni. Nei suoi dipinti ricorrono elementi simbolici: bicchieri, tazze, strumenti musicali e colli che diventano il fulcro della narrazione, formati da oggetti, fiori o altri elementi evocativi.

Il suo stile, ironico e introspettivo, trasfigura la realtà in chiave surrealista, tra suggestioni musicali e poetiche.

La fusione tra pittura e scrittura è una costante nel suo percorso artistico. Tra gli altri ha pubblicato il libro di poesie “Ti stappo gli occhi” , “La bambina con l’ombelico di perla”, con “Abrapalabra” è stata candidata al Premio Strega Poesia 2024, e il suo ultimo lavoro, “I colori parlano tutte le lingue?”,   esplora ulteriormente il legame tra parola e immagine.

Maria Teresa Majoli, febbraio 2025

Andrea Borella

Nato a Livorno nel 1946, Andrea Borella è una figura di spicco nell’ambito degli artisti labronici, inserito nella tradizione artistica locale. La sua sensibilità artistica lo ha guidato attraverso un viaggio pittorico che abbraccia e rappresenta in modo unico la poesia e la bellezza dei nostri paesaggi.

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La vocazione di Andrea Borella è essenzialmente paesaggista  e si nutre di colori vivaci e positivi. La sua tavolozza cromatica, vivace e vibrante, si svela come uno strumento chiave nel suo arsenale artistico. Con raffinata abilità, l’artista maneggia i colori, creando composizioni che esplorano la luce, le ombre e le sfumature con una nota di modernità che infonde nuova vita alla tradizione.  Questa fusione di tradizione e innovazione si riflette nella sua pittura, che incarna una moderna cromia applicata con una tecnica consumata. I suoi dipinti svelano una profonda connessione con la natura, ma anche una sottile sperimentazione che crea un ponte tra il passato e il presente.

Le sue opere sono state esposte, oltre che in Italia, in Francia, Germania, Ungheria, Svizzera, Malesia, Cecoslovacchia, Montecarlo, e in GIappone, dove ha allestito almeno in una ventina di mostre personali

Vincenzo Marino

Vincenzo Marino è nato a Napoli e vive a Genova, città nella quale è cresciuto e che oggi rappresenta il suo punto di riferimento creativo. Autodidatta, disegna e sperimenta con i colori fin da bambino, dando forma a un linguaggio espressivo personale e in continua evoluzione.

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Il suo stile affonda le radici nel mondo del fumetto e della cultura pop, ma si distingue per un taglio fortemente ironico e una spiccata capacità di osservazione della realtà. Le sue opere sono uno specchio spietato — e al tempo stesso giocoso — della società contemporanea, attraversate da un umorismo sottile che riesce a toccare temi profondi senza mai perdere leggerezza.

Con tratti netti e colori vivaci, Marino costruisce immagini accattivanti che colpiscono al primo sguardo, ma che sanno anche suggerire riflessioni più ampie. Il sarcasmo e l’ironia sono i suoi strumenti di lettura del presente, usati non per deridere, ma per svelare, smascherare, talvolta consolare. Il suo lavoro invita l’osservatore a guardare il mondo con occhi nuovi, attraverso il filtro di un sorriso che disinnesca e illumina.

Luigi Massa

Luigi Massa è un grafico illustratore di Napoli. Lavora come graphic e web designer.

Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti, che lo ha visto affrontare tutte le tecniche pittoriche, quindi la serigrafia, calcografia, incisione etc., ha proseguito la sua formazione al Guru Lab in progettazione Grafica.

Ha dato poi una svolta alla sua ricerca avvicinandosi alla street art e iniziando a esporre e partecipare a eventi e mostre.

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In galleria abbiamo le sue opere digitali, stampate su cartoncino, nelle due serie “Supereroi” e “Mostriciattoli”.

Le figure dei supereroi appaiono in colori totalmente rivisitati e personalizzati, ripetute nella stessa dimensione e in posizioni differenti in un pattern serrato. I mostriciattoli offrono una frizzante serie di tributi ai grandi dell’arte o recano ironici messaggi.  In queste creazioni, in cui il segno sostituisce la pennellata, Massa fonde abilmente la tecnologia digitale con la tradizione artistica, creando un connubio accattivante di forme e colori.

 

Abbiamo poi la serie “Jazz Session”

In questa serie, che ritrae i musicisti jazz, ogni tratto a pennarello nero è un’armonia fissata, un giro di note inciso sul cartoncino. Ma è nelle macchie di colore, improvvisazioni vibranti, che la vera essenza del jazz si manifesta.

Immaginiamo il disegno come una jam session. Il musicista-artista inizia con la traccia nera, un tema delineato come il ritmo di base di un brano jazz. Ma poi, come il sax che s’innalza sopra il ritmo, i colori si uniscono alla danza.

Il rosso ardente evoca il calore di un sax che brilla nel buio di un club notturno, mentre il blu profondo culla il basso, solido come una base ritmica, il verde sprizza improvvisazione come un assolo di tromba.

Queste macchie di colore sono le improvvisazioni, le risposte al tema principale. Si sovrappongono, si intrecciano, creando armonie e contrasti che si riflettono nel caos controllato di una jam session. Come il solista trascende le note scritte, così il pittore jazz esplora nuove melodie e armonie e mentre ritrae i musicisti, non solo cattura la loro figura, ma evoca l’anima del jazz stesso: l’improvvisazione, l’energia, la libertà di espressione che si dipana come una sinfonia di colori sfumati.

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