Dipinto di Maurizio Barraco raffigurante una donna nuda in posa malinconica e tragica, simbolo di fragilità e consapevolezza.

Maurizio Barraco

Maurizio Barraco

Le donne di Maurizio Barraco non appartengono al regno della seduzione. Non c’è lussuria nei loro corpi nudi, non c’è compiacimento nello sguardo di chi le dipinge. Sono presenze sospese, colte nel fragile equilibrio tra il bisogno e la resa, tra la consapevolezza del proprio corpo e l’impossibilità di farne davvero casa. Nella pittura di Barraco la nudità non è scelta, ma condizione: un destino che si impone, una pelle che diventa prigione e testimonianza insieme.

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I suoi corpi sembrano respirare un dolore antico, un lutto silenzioso per la propria innocenza perduta. Sono donne che si devono concedere, che si offrono per necessità o per sopravvivenza, ma che dentro quella resa conservano ancora la dignità di un’anima vigile. Non cercano lo sguardo dell’altro: lo subiscono. E proprio in questo sguardo subito, accettato come una fatalità, si concentra tutta la loro tragedia.

Barraco lavora con un linguaggio diretto, sincero, senza abbellimenti. La sua pittura è asciutta, quasi crudele nella verità che racconta, ma attraversata da una sottile pietà. Ogni volto, ogni posa è un frammento di racconto: una storia di costrizione, di vulnerabilità, di consapevolezza senza riscatto. Le sue donne non sono eroine, ma testimoni di un destino comune, simboli di una femminilità ferita che non rinuncia alla propria presenza.

Maurizio Barraco è nato a Palermo, dove si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti. Espone in Italia e all’estero dal 1992. Si dedica anche all’illustrazione e ha realizzato, tra le altre, quelle per il libro di poesie MARE’CAGE – Ovvero la palude dei sensi di Alex Triglias e Maurizio Barraco.
La sua pittura continua a interrogare lo spettatore, restituendo alla figura femminile la complessità, la fragilità e la verità che spesso lo sguardo maschile dimentica.

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