Descrizione
Acrilico su tela, cm. 30×30 per tre pezzi
Le tele sono molto sottili e rifinite sui bordi… possono essere poste in parete senza cornice
Il trittico “Non vedo, non sento, non parlo” reinterpreta il celebre motto in chiave pop. Le tre piccole tele ritraggono altrettante Dolls che, con gesti semplici ma incisivi, evocano una riflessione sul silenzio, l’indifferenza e la comunicazione nella società odierna.
Tre Dolls. Tre colori di fondo. Tre gesti netti che raccontano un’esistenza trattenuta. Occhi coperti da dita tatuate, orecchie invisibili, bocca chiusa in un sorriso che sa di sfida.
Non vedo è la bambola castana, immersa in un fondo verde. Si chiude gli occhi con due mani sulle dita delle quali si legge “dark side”, mentre i tatuaggi – un teschio e piccoli fiori – evocano fragilità e morte, vita e bellezza. Le palpebre tinte di nero, visibili dietro le dita, accentuano il rifiuto o l’impossibilità di vedere.
Non sento è la bionda, su fondo bianco. Ha lo sguardo assente, annoiato. Le palpebre azzurre sono spalancate, ma i segni sui suoi arti – un pesce e un’ancora – suggeriscono silenzi profondi. Il pesce, creatura muta, e l’ancora, che affonda nel silenzio del mare, parlano di un ascolto impossibile o inaccessibile. Un’assenza di suono che diventa simbolo di indifferenza o protezione.
Non parlo è la rossa, sullo sfondo rosso. Le palpebre sono gialle, lo sguardo malizioso. Il cuore fiammeggiante e i fiori che le ornano le braccia dicono di una passione repressa, di parole non dette, trattenute.
Insieme, le tre Dolls compongono un trittico incisivo che, attraverso un’estetica pop e una simbologia stratificata, propone una riflessione profonda sul silenzio e sull’auto-esclusione nella società contemporanea. Gesti semplici che parlano di chi sceglie, o è costretto, a non vedere, non sentire, non parlare. Un racconto muto ma potente sull’incomunicabilità e sull’indifferenza del presente.
Maria Teresa Majoli, maggio 2025












