Descrizione
Olio su tela, cm. 25×25 (tela alta, non necessita di cornice)
non necessita di cornice
Nulla di più essenziale, nulla di più eloquente: una lampadina accesa pende dal soffitto, sola, circondata da un chiaroscuro drammatico, e su di essa una mosca, piccola, testarda, viva, o forse già morta. Non si brucia? Non teme il calore? Lo ignora? Lo sfida? Quante domande suscita questo minuscolo insetto che sfiora la luce, come attratto da un’ignota legge di natura.
Francesco Manenti trasforma una scena semplice in un’allegoria tragica e profonda. La sua pittura, fatta di sospensione e silenzio, evoca molto più di quanto mostra. La mosca diventa simbolo dell’inconsapevolezza, dell’istinto cieco, dell’errore che si compie per pura attrazione, ma anche dell’innocenza, della nostra vulnerabilità.
In questa tela piccola ma intensa, la luce non consola: è destino, forse fine. E la mosca è ciò che di più umano possiamo incontrare, in quel piccolo essere che resiste, ignora, e continua a stare dove non dovrebbe.
Maria Teresa Majoli









