Descrizione
Tecnica mista, colori Ecoline, pennarello, pastelli, china, caffè, su cartoncino, cm. 18×13
In questa “Architettura fantastica”, Stefano Caprina, in arte Capras, lascia da parte la vignetta per spingersi verso una dimensione più sospesa, poetica, eppure sempre intrisa di sottile ironia. Il palazzo che ci propone, disegnato a china su uno sfondo dorato, sembra un sogno architettonico scaturito direttamente dal subconscio: una costruzione impossibile, incantata, dove il rigore delle regole costruttive cede il passo alla forza immaginativa.
Il portone centrale è aperto su un grande buio dorato: un vuoto che non inquieta, ma attrae. Guglie, torrette e una grande cupola con sette aperture circolari, tre nere, quattro bianche, definiscono un insieme instabile e affascinante, simile alla stratificazione dei nostri pensieri. L’edificio appare come un’allegoria del processo creativo stesso, dove ogni elemento, anche il meno razionale, trova il proprio posto per magia o per necessità.
Capras costruisce così un miraggio di bellezza e di nostalgia, un richiamo alla meraviglia dell’immaginazione umana, che da sempre inventa, sogna e celebra la propria capacità di dare forma all’invisibile.
Maria Teresa Majoli, giugno 2025









